venerdì 30 settembre 2011

1X00 Pilot

Il caldo quella sera era quasi insopportabile e la quantità di gente intorno a me rendeva anche i movimenti più semplici di una lentezza e di una difficoltà infinita.
Ero con la mia ragazza, ma lei come al solito mi aveva lasciato per darsi a fitte chiacchiere con il primo conoscente incontrato. Così mi ritrovai solo...finalmente! Io ero realmente interessato al concerto, del resto Carlos Santana nella nostra piccola Perugia non è proprio una cosa che capita tutti i giorni!
Quando sentii le prime  note di "Corazon Espinado" non riuscii più a trattenermi e tentai di raggiungere la lunga balconata di piazza Partigiani che affaccia sull'arena  S.Giuliana dove era stato allestito il palco, sperando di poter almeno intravedere Carlos e la sua chitarra. Così, una gomitata dietro l'altra, ero quasi riuscito a farmi spazio, quando improvvisamente due persone davanti, spostandosi per andarsene, mi aprirono un varco.
Fu allora che la vidi, proprio alla fine del varco: era lei, non c'era dubbio, riuscivo chiaramente a distinguere la sua figura, anche se mi dava le spalle. L'avrei riconosciuta fra un milione di altre ragazze! Era cambiata, certamente, dall'ultima volta in cui c'eravamo visti, il giorno della consegna dei diplomi. Erano già passati tre anni, anche se a me sembravano tre giorni! Riuscivo comunque a vedere che era diventata ancora più bella di come io la ricordassi: portava un vestitino di cotone leggero, rosso con dei fiorellini  bianchi stampati, che terminava prima del ginocchio con tante pieghe. I capelli erano sempre scuri e mossi, ma più lunghi, le erano arrivati a metà schiena, ed avevano più sfumature di rosso rispetto a come li ricordavo. Ma era lei, ne ero sicuro. 
Mi avvicinai e notai con piacere che da dove lei si trovava veniva una leggera brezza rinfrescante che fu di non poco sollievo. Il vento le muoveva le pieghe del vestito e le scompigliava i capelli, portandone il dolce profumo familiare fino a me. A quel punto fui ancora più attirato e mentre stavo per toccarle il braccio si girò di scatto e riuscii a vederla finalmente anche in viso: non mi ero sbagliato, Irene era ancora più bella, più donna e meno ragazzina, quella ragazzina che un tempo...
Pensai che ormai mi avesse visto, perchè sfoderò uno dei suoi ampi dolcissimi sorrisi, ma mi ci volle solo un istante per capire che quel sorriso non era per me. Mi sentii spinto da dietro e in un attimo un ragazzo dai capelli chiari si mise fra me e lei e, non so come, riuscì ad arrivarle accanto.
Il ragazzo, più alto di me, ma anche più magro e smilzo, le mise un maglioncino di cotone sulle spalle e le porse una bottiglietta d'acqua e lei lo ringraziò calorosamente baciandolo sulle labbra. Non si era minimamente accorta della mia presenza,presa da lui com'era.
Rimasi a bocca aperta per diversi minuti, forse troppi perchè mi ripresi solo quando un ragazzino mi strattonò per passare e a quel punto Santana era già all'inizio di "Samba pa ti".
Quell'incontro mancato mi lasciò una sensazione di vuoto e d'amarezza che non riuscii a togliermi dalla testa nemmeno nei giorni seguenti.
Fu così che iniziai a cercarla, ovunque, per sempre.

3 commenti:

  1. Il vostro mi sembra un progetto molto valido. Ricambio e vi seguo! :)

    Destination Moi

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  2. Oh grazie Ilaria!! Siamo molto felici che ti sia piaciuto!

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  3. ciao, scusate il ritardo con cui arrivo, ma non è proprio un buon momento....
    adesso che mi ritrovavo una mezz'ora libera, eccomi a iniziare la lettura...
    questo primo, mancato, incontro mi è molto piaciuto... che fortuna che posso già leggere il seguito

    ^__________^

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